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Monday 18 February 2013

FRUIT CAKE



E' un po' triste che una torta cosi buona abbia un nome cosi anonimo,ma una buona fruit cake merita il suo bel posticino nelle tavole inglesi.Con un appellativo tale,la torta e' aperta a mille interpretazioni,
ma una rassicurante definizione di cosa costituisca una fruit cake ci e' data da Alan Davidson:
"A British speciality,is a close,rich,heavy cake made by the creaming method,raised with baking powder
and beaten egg.Up to half the weight of the finished cake may consist of dried fruit".


Originariamente veniva chiamata plum/plumb cake ed il termine plum indicava la frutta secca,in particolare
l'uvetta.Il termine plum rimane ancora in uso,per quanto Davidson si affretti a precisare che nel resto dell'Europa la plum cake e' spesso priva di frutta.
Le fruit cakes sono spesso legate ad attivita' celebratorie e appaiono spesso a Natale e nelle tavole dei matrimoni.La frutta usata puo' variare ma in generale,oltre alla onnipresente uvetta,scorzette e ciliegie
candite sono spesso presenti,cosi come e' spesso presente la farina di mandorle.
Una caratteristica importante e' il loro contenuto alcolico (generalmente Brandy),
poiche' in questo caso ha la funzione di inibire il deterioramento di questi dolci.
Le fruit cakes infatti si possono conservare anche per qualche mese e si ritiene che si siano al loro meglio
dopo qualche settimana.Il brandy viene mischiato nella pasta della torta,oppure viene introdotto nella torta dopo la cottura atrraverso dei forellini fatti con uno stecchino.Tale processo viene ripetuto giornalmente ed e' chiamato "feeding".
Queste torte discendono senz'altro dai fruit breads,tradizionalmente preparati nel Regno Unito prima dell'avvento della baking powder.Oggigiorno noi diamo per scontati gli ingredienti di questi dolci,ma all'epoca lo zucchero veniva venduto in forma "solida",il burro veniva preparato a casa e la frutta andava snocciolata.Il lavoro necessario per preparare questi dolci era notevole ed e' per questo che le fruit cakes venivano preparate in quantita' colossali.Una ricetta di Eliza Smith del meta' 700 richiede 6 chili di uvetta e quasi 2 chili di burro....
Ecco una ricetta decisamente meno impegnativa.
INGREDIENTI
130 gr di burro
2 uova piccole
120 gr di zucchero al velo
150 gr di farina
1/2 cucchiaino di lievito chimico
50 gr di albicocche secche
50 gr di prugne secche
50 gr di ciliegie candite
60 gr di uvetta
20 gr di mandorle a lamelle
50 gr di marmellata di albicocche
brandy
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1:tagliare la frutta a pezzetti,usando solo la meta' delle ciliegie,ricoprire con un po' di Brandy e lasciar riposare per un giorno.

2:montare il burro con lo zucchero,quindi aggiungere le uova,una per volta,amalgamando per bene.
Nel caso le uova fossero grandi un uovo + un tuorlo dovrebbero bastare.

3:aggiungere la farina ed il lievito chimico,senza lavorare troppo l'impasto.
Scolare la frutta e versarla nell'impasto.Mescolare delicatamente con una spatola/cucchiaio.




4:versare il tutto in uno stampo da plum cake (21cm x 12 cm)rivestito con della carta da forno ed
infornare a 160 gradi fino a quando la torta superera' la prova stecchino.

5: lasciar raffreddare su una gratella,quindi punzecchiare la torta ripetutamente con uno stecchino
e versare un cucchiaio di Brandy (quello usato per la macerazione)sul dolce.

6: sciogliere la marmellata di albicocche + un cucchiaino di succo di limone e spennellare generosamente
la torta con la glassa ottenuta.Ricoprire immediatamente con le ciliegie precedentemente messe da parte
e con le mandorle a lamelle appena tostate.Aspettare un giorno prima di infierire.






NOTE. Le foto,ovviamente,saranno rimosse a vostra richiesta.Con queste quantita' si otterra' una torta
bassa,che preferisco.Il rapporto/proporzione tra superficie dolce/acidula ed interno denso e burroso
e' perfetto.Infine,non lasciatevi ingannare dal nome Plum cake.Le plum cakes sono state deturpate
dall'industria dolciaria e sono oggigiorno delle cosine morbidissime,ben diverse dalle fruit cakes.
In termini di texture,per intenderci,siamo in territorio scones.

BUON APPETITO!




Tuesday 5 February 2013

POLPETTONE DI BIETOLE


Volenti o nolenti,i nostri blogs ci rappresentano ed e' ovvio che qui a casa Pilaff ci sia un certo amore e rispetto per la cucina britannica.Cio' che e' meno evidente e' un amore altrettanto focoso per la cucina
italiana.Non che la cucina nostrana abbia bisogno d vetrine pubblicitarie od una disperata promozione.La gastronomia italiana ha varcato con facilita' i confini nazionali ed e' amata,studiata,venerata ed abusata in tutto il mondo.Ci sono dozzine di ragioni che fanno del mangiare tradizionale italiano un affare di classe (anche nel Regno Unito il mangiare e' un affare di classe,ma in tal caso si intende tutt'altro!)
Una di queste ragioni,che spesso noi diamo per scontata,e' l'eccellenza della nostra cucina vegetariana.
Jamie Oliver va lodato per aver precisato che "gli italiani non mangiano piatti vegetariani perche' sono sani,ma perche' sono buoni".
Ammiro ugualmente Jeffrey Steingarten (un uomo che,in veste di guest judge in una gara per incoronare il best barbecue pork negli States,si trovo' ad assegnare una Nike di Samotracia fatta di maiali,merita rispetto assoluto) per aver detto,in stile tipicamente provocatorio che gli italiani e gli indiani hanno
risolto il problema della cucina vegetariana.Provocatorio perche' Steingarten sa bene che nel mondo anglosassone di problema si tratta.Spesso e volentieri i cuochi qui preparano dei piatti vegetariani perche' devono e non perche' vogliono ed i risultati spesso lasciano a desiderare.Tra le specialita' che godono di una nomea particolarmente infame ci sono i vegetarian loaves.Eppure le equivalenti preparazioni italiane sono deliziose,penso al polpettone genovese in primis,ed al meno conosciuto,ma assai meritevole
polpettone di bietole.
La ricetta che segue e' ispirata a quella di Luigi Carnacina e Luigi Veronelli,inclusa nel "La vera buona cucina italiana" ,che pubblicarono nel 1966

INGREDIENTI
510 gr di bietole nettate
460 gr di funghi champignons a fettine sottili
125 gr di ricotta
3 rossi d'uovo (non lasciatevi ingannare dalla foto)
50-60 gr di burro
1 cucchiaio di olio d'oliva
30-40 gr. di pangrattato + extra per il topping e per la tortiera.
1 spicchio d'aglio tritato
sale e pepe ,qualche fiocco di burro.
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1: lessare le bietole in acqua salata per qualche minuto,quindi scolare,raffreddare,strizzare per bene e
tagliare finemente.

2: far riscaldare il burro e l'olio in una padella capiente,soffriggere lo spicchio d'aglio,aggiungere i funghi,
salare,pepare e continuare a cuocere fino a quando i funghi saranno teneri e sugosi.

3: imburrare e cospargere di pangrattato una tortiera di 22 cm,Quindi mettere in un una ciotola la
ricotta,le bietole,i funghi(tenendo da parte un pochino del loro liquido),i 3 rossi d'uovo e il
pangrattato.Mischiare per bene e se necessario,aggiustare di sale e pepe.Se l'impasto sembrasse troppo
pastoso aggiungere un altro po' del liquido di cottura dei funghi.



4: versare il tutto nella tortiera,livellare con una spatola e ricoprire con del pangrattato.Distribuire
sulla superficie dei fiocchi di burro ed infornare a calore vivace (180-190 gradi) fino a quando uno
stecchino inserito al centro del polpettone risultera' asciutto.Lasciar riposare per almeno mezz'ora
prima di servire.Voila'..


Note. Il polpettone si puo' fare con successo anche con gli con gli spinaci.
La ricetta originale prevede l'impiego del parmigiano.Poiche' non lo mangio,l'ho omesso,
ma sicuramente da un tocco in piu' alla preparazione.Ottimo anche il giorno dopo.

BUON APPETITO!