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Tuesday 9 April 2013

POOR MAN'S PIE

Non tutti i libri di cucina a noi cari sono tali perche' miniere di ricette infallibili.
A volte I libri sono per noi preziosi perche' ci sono stati regalati da persone particolarmente
care,o magari perche' comprati in un viaggio che ricordiamo con piacere.
Oppure si tratta semplicemente di rispetto per gli anziani.......
 Il libro da cui e' tratta la ricetta di oggi e' il piu' vecchio della mia collezione.Risale al 1929 e mostra tutti i segni della sua veneranda eta'.
Mi piacciono la sue pagine ingiallite e mi piace il suo odore.
Adoro il fatto che tra le sue pagine,annotata a mano,c'e' una ricetta per la tradizionale Christmas
Cake.
 Spero,un giorno,di poterla provare,anche se,tra le miriadi di dolci inglesi,Christmas Cake
e Christmas Pudding non rientrano certo tra i miei favoriti.
Per quanto riguarda la ricetta di oggi,poca roba,gastronomicamente parlando,e' piu' british delle
pies.La cucina inglese offre una gamma vastissima di pies ,che varia dall'immangiabile al sublime.
La ricetta che segue e' ormai desueta e ci riporta ad un periodo in cui l'arte di arrangiarsi si praticava
anche  qui in Inghilterra.
Si tratta di una pie fatta con ingredienti poveri ed il ripieno ,al giorno d'oggi,sarebbe semplicemente
la salsa del ripieno (basta sostituire le briciole di pane con della farina e si otterra' infatti la salsa "base" per la  fish pie).Tutto cio' non distoglie dal charm di questo piatto,ed ho notato con un certo piacere che la pietanza e' particolarmente amata dai bambini.
Ecco come prepararla.
INGREDIENTI
Per il ripieno:
5 uova sode
200    gr di latte
40-50 gr. di briciole di pane
un poco di prezzemolo tritato
sale e pepe
Per il topping:
600    gr. di patate
50-60 gr. di burro
-----------------------------------------------------

1: tritare 4 delle uova sode e grattuggiare finemente la quinta.

2: versare il latte in una ciotola,aggiungere le uova ed i rimanenti ingredienti.
Lasciare riposare per 15-20 minuti,Si dovra' ottenere una "pappa" simile,in apparenza ,al porridge.



3: mettere le patate a bollire in acqua salata.Una volta cotte,ridurle ad un puree' col passaverdure
ed aggiungere il burro mentre il puree' e' ancora caldo.Aggiungere,se necessario,un po' di sale.

4: versare il ripieno in 2 pie dishes (o in una pirofila),mettere il puree' in una sacca da pasticciere
col beccuccio stellate e decorare le pies.Infornare a 190-200 gradi fino a quando il topping
avra' acquisito delle belle sfumature dorate.
 
NOTE. Le briciole di pane si preparano privando del pane in cassetta della crosta e mettendolo nel
robo coupe per un minutino o 2.Nel Regno Unito queste briciole vengono usate anche per
preparare alcuni dolci.I pie dishes sono delle pirofile ovali con una profondita' di circa
4-5 centimetri.


BUON APPETITO!

18 comments:

Chiara said...

mai visto niente di simile, è molto interessante e dato che amo le uova quasi quasi ci provo !Un bacione!

Michela said...

Edith, quanto mi piacciono questi tuffi che mi fai fare altrove!!!
E quel quaderno, quella ricetta scritta...amo le cose vecchie, mi piace tutto quello che arriva da un passato lontano.
Mi hai illuminato gli occhi!!!
Dai con i pudding, dai!! anche se non sono i tuoi preferiti *__*
Un bacione grande!

Irene said...

veramente essenziale ma ha l'aria di essere sfiziosa. l'aspetto è veramente carino.
mi sa che la provo questo fine settimana. ti faccio sapere

irene

Araba Felice said...

Mi piacerebbe da morire dare una sfogliata a quel libricino preziosissimo!
E questa pie mi piace molto.

silvia brisi said...

Sfoderi sempre ricette di mondi e tempi lontani, sembra che siano quasi libri di magia...culinaria!!
Bellissimo il tuo modo di vivere la gastronomia.
A presto.

Silvia

alessandra said...

ussegnur... una matrioska di attentati..il libro, la ricetta scritta a mano, il 1929... e come se non bastasse, la pie. Aggiungici l'ora di pranzo... praticamente, una strage :-)

PATRIZIA MALOMO said...

La torta del por'omo. Te l'ho tradotto in toscano arcaico (che è anche quello che si parla tutt'oggi).
Però signora cinquantenne con idea di baffetti io proprio non riesco ad immaginarla...una che stipa la monnezza in sacchi firmati....sia mai!
Sulla crema pasticciera, te la mando in gran segreto. Devo dire che ne ho provate talmente tante che da quando faccio questa, che viene una bellezza ogni volta, ancora non ci credo.
Baci grandi, Pat

la belle auberge said...

Mi piace un sacco, e pure il nome ha il suo fascino; in Piemonte esiste una salsa per accompagnare il bollito che si chiama "Sausa del povr'om". Anche lì ci sono le uova, forse perché, allora come adesso, le uova rappresentano un ottimo alimento ad un costo che può affrontare ogni pover'uomo.

Fausta Lavagna said...

conosco poco la cucina inglese... ed ecco che posso colmare la lacuna. Questa ricetta ad esempio mi sembra intrigante...
Mi lancio? Quanto al libro... te lo "invidio" davvero!
Ciao

Edith Pilaff said...

@ Chiara Giglio:ciao,e' un pranzetto austere,ma piacevole!

@ Michela:ciao,il tuo comment mi ha fatto pensare assai.E' "l'altrove" di cui tu parli,un mondo semi-dickensiano,dove sicuramente c'era piu' fame di adesso...Eppure ci si arrangiava...
Un bacione grande!

@ great: si Irene,il nome e' meritato,austera e basilare! :)

@ Araba Felice:Stefania,il libriccino e' curiosissimo,c;e; perfino un capitol dedicato ai piatti per I convalescenti!
Un bacio.

@ Silvia Brisigotti: Silvia,sei gentilissima.Grazie di cuore.

@ Alessandra Gennaro:so di andare fuori tema,ma ti devo dire che tra I miei film preferriti ci sono Suspiria e Texas Chainsaw Massacre.. A presto!

@ Patty: grazieee!!Vedo un futuro di bomboloni,cannoncini e crostatine.... A presto.

@ la Belle Auberge:ciao,anch'io faccio una salsa con le uova che servo col bollito (ed anche coll'arrosto).Trattasi del bagnet vert,ma immagino tu intenda qualcos'altro..Sono curiosa!
Un bacio.

@ faustidda: ciao,cosi com'e',la pie e' improponibile in un ambito commerciale,ma sto pensando di arricchirla con asparagi e piselli e metterla su qualche menu'...
Speriamo bene... Un abbraccio e a presto.

Ago said...

Che gran fascino ha questa ricetta, ma soprattutto quel bellissimo libricino... è bellissimo poter sfogliare i libri antichi, il vero sapere sta lì!
Un bacione
Ago

Stefania Oliveri said...

Bellissimo quel libro!
Capisco perché i bambini la amino tanto questa pie e sono certa che i miei pargoli non farebbero eccezione... sì, gliela faccio al più presto! :)

P.s. Grazie per l'informazione. QUel libro non l'ho, ma me lo procuro subito!

speedy70 said...

Qsta cara Edith la copio, posso vero????? Ti faccio sapere, baci!

simona said...

Edith sono rimasta incantata dal libro, gli appunti sulle pagine ingallite... io colleziono libri antichi ho manuali datati recuperati per il mondo che conservo gelosamente nella mia libreria.. che meraviglia... come la pie:* un bacione!

Acquolina said...

bellissimo il libro con gli appunti, io tengo con molto riguardo il libro dell'Artusi con le note di mia nonna! la ricetta è molto interessante, imparo sempre qui da te, bacione!

Günther said...

credo che l'epoca di arrangiardi stia per tornare è una bella ricerca della ticetta quella che hai fatto mi piace

Edith Pilaff said...

@ Ago: ciao,ho una vera passione per i vecchi libri,mi sembrano piu' "onesti" di quelli recenti,e forse anche piu' interessanti.
Un bacione.

@ fantasie: Stefania,il libro mi piace troppo,ci sono anche vecchi rimedi per il raffreddore etc..
Penso che I bambini gradiscano la pie per via del suo ripieno "pappesco". A presto!

@ Speedy70: ciao,spero la gradirai!
Un bacio!

@ Simona: si questi libri a queste ricette scritte a mano hanno un fascino tutto particolare. :)

@ Acquolina: immagino che per te sia un piccolo tesoro,per ragioni che vanno ben oltre la cucina..
Un abbraccio e a presto.

@ Gunther: a giudicare da come stanno andando le cose,credo anch'io che l'arte dell'arrangiarsi fara' un gran ritorno! Ciaoo :)

pâtes et pattes said...

che bello collezionare libri antichi di cucina, un'idea magica! Questa ricetta mi piace molto! Dimenticavo vivi in Inghilterra? Che fai di bello lì? Baciotti Helga