TESTI E FOTOGRAFIE SONO DI PROPRIETA' DELL'AUTRICE. IL LORO USO E' CONCESSO SOLO PREVIA AUTORIZZAZIONE.IL MIO BLOG NON RITIRA E NON ASSEGNA PREMI.GRAZIE :)

Sunday, 24 October 2010

Un Aiutino!

Ahime',la ricetta di oggi si e' trasformata velocemente in un appello.
Blogger mi impedisce la pubblicazione delle mie foto nel blog.
Il sistema che uso e' quello di sempre (uso Picasa ed una volta scelte le foto
calco "blog this")solo che stavolta,dopo aver calcato ok nella finestra "you are entering a secure site and any information you exchange cannot be viewed by others" il computer non procede.( riappare continuamente la stessa finestra).Qualche aiutino?
Nel frattanto bacioni e buona domenica a tutti!

Saturday, 16 October 2010

GRASMERE GINGERBREAD

 

 
Posted by Picasa




Il Grasmere gingerbread e' una specialita' del Cumberland,nel distretto dei laghi,una zona particolarmente idillica del Regno Unito.E' un gingerbread piuttosto inusuale,dato che si tratta essenzialmente di uno shortbread allo zenzero.Premetto che questa non e' la ricetta originale,poiche' tale segreto e' custodito nelle volte della National Westminster Bank.Pero' seguendo queste dosi otterrette comunque dei biscotti molto buoni e decisamente simili ai famosi Grasmere.
Grasmere non e' lontano dalla costa ed in tempi andati il commercio e' sempre stato fiorente ed e' per questo che prodotti relativamente "esotici" come il rum,lo zucchero grezzo e lo zenzero occupano un posto prominente nella gastronomia locale.
Questo gingerbread e' legato particolarmente ad una cerimonia che si tiene la domenica piu' vicina al giorno di St. Oswald (5 di agosto).In tempi andati si usava ricoprire il pavimento della chiesa locale con delle stuole e le giovani ragazze che portavano tali stuole venivano ripagate con queste delizie.
Ma il legame indissolubile di questo dolce e' quello con Sarah Nelson,che comincio' a venderlo nel 1855 in una piccola proprieta' che le fu data dalla chiesa alla morte del marito.La signora Nelson capi' la potenzialita' della ricetta,la brevetto' e produsse il Grasmere gingerbread con grande successo fino agli inizi del novecento.
Ecco come prepararlo a casa:
INGREDIENTI
227 gr di farina
130 gr di burro
60 gr di zucchero
60 gr di zucchero semi-grezzo
un pizzico di bicarbonato di sodio
un cucchiaino bello pieno di zenzero in polvere
un'idea di zenzero fresco grattuggiato
--------------------------------------
1:mettere tutti gli ingredienti nel robot e pulsare fino ad ottenere il solito sable'.

2:mettere il sable' in una teglia e pressare LEGGERMENTE.Infornare a 180-190 gradi per 15-20 minuti.Spolverare con dello zucchero una volta sfornato e dividere in quindici quadrati mentre il gingerbread e' ancora tiepido.


Con questa ricetta partecipo alla tappa inglese dell'Abbecedario Culinario della Comunita' Europea ospitata da Food 4 Thought

Note. La ricetta e' di una facilita' estrema,ma alcuni punti sono piuttosto importanti.Essendo in effetti uno shortbread,qualche minuto in piu' di cottura e' abbastanza per rovinarne la delicatezza.Una pressione eccessiva nel metterlo nella teglia ne rovinerebbe la caratteristica friabilita'.La teglia usata misura 37 cm x 27 cm e con le quantita' date si ottengono 15 portioni.

BUON APPETITO!

Friday, 8 October 2010

GULAB JAMUN

 


"....Not every indian dessert has the texture and the taste of face cream.
Some have the texture and taste of tennis balls.These are named Gulab Jamun..."
E' cosi che lo scrittore Jeffrey Steingarten ci introduce nel fantastico mondo
dei dessert indiani.
Devo dire che nonostante Steingarten scriva per provocare e divertire,c'e' piu' di una briciola di verita' nella sua frase.
I dolci indiani hanno una temibile reputazione e premetto che ho ridotto considerevolmente le quantita' di zucchero nello sciroppo per evitare di cadere nello stucchevole.
Ho pensato di cucinare i gulab jamun poiche' siamo in periodo di Diwali,la festa della luce,e,nonostante questi dolcetti vengano mangiati regolarmente durante l'anno,
sono associati in maniera particolare al Diwali.
Diwali e' una festa legata alla mitologia indiana e rappresenta essenzialmente la vittoria del bene contro il male.E' ironico che,tra un mesetto circa,qui si celebra l'esatto opposto durante Halloween.
I jamun sono delle frittelle che vengono lasciate a mollo in uno sciroppo alla rosa e al cardamomo.Fatti con dovuta diligenza,hanno un sapore delicato e non ricordano le palle da tennis.
Ecco la ricetta:

225-245 gr. di latte in polvere
70 gr. di farina autolievitante
1 pizzico di lievito chimico
2 cucchiai rasi di zucchero
1 cucchiaio di semolino
145-160 gr.di latte
_______________________
Per lo sciroppo:
215 gr. di zucchero
500-520 gr. d'acqua
7 cardamomi,leggermente pestati
la buccia di un limone,tagliata in lunghe strisce
una spruzzata di succo di limone
rosewater,a piacere
___________________________
1:aggiungere il latte,appena tiepido,ai primi 5 ingredienti e formare una pasta.
Formare 33 palline e friggere in olio vegetale,o,se si vuol essere piu' vicini
alla tradizione,in ghee.
Scolare e mettere su carta assorbente.

2:far bollire acqua,zucchero e cardamomi per qualche minuto.Far riposare lo sciroppo per qualche minuto,quindi aggiungere,la buccia di limone,rosewater ed il succo di limone.Si otterra' un risultato piu' soddisfacente aggiungendo il succo di limone allo sciroppo tiepido,piuttosto che bollente.

3:immergere i gulab jamun nello sciroppo e lasciar riposare per 2-3 ore.
Indossare il vostro sari migliore e procedere alla degustazione.
Alternativamente,tirate fuori le racchette....

 
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Note.Non l'ho mai vista,ma a quanto pare esiste una versione di questo dolce con zafferano.Il limone non e' tradizionalmente usato,e' semplicemente parte del piano per ridurre la dolcezza di questa preparazione.Infine,per quanto possa sembrare una nota un po' "cacaspilli",i miei cardamomi hanno visto molti soli e molte lune,e sono entrati nel tramonto della loro vita.Se avete del cardamomo fresco,e' possibile che non abbiate bisogno della quantita' da me indicata.
BUON APPETITO!

Thursday, 30 September 2010

SPAGHETTI CON I PETTINI

 


Questi deliziosi frutti di mare appaiono raramente sulla mia tavola,principalmente perche' non me li posso permettere...
Ad essi si associa un'iconografia di tutto rispetto:la Venere di Botticelli e' rappresentata sulla loro conchiglia, lo stemma del Papa Benedetto XI conteneva un pettine,cosi come il blasone familiare dei Churchill.Inoltre questa conchiglia e' legata indissolubilmente alla "citta' dei miracoli",Santiago de Compostela,dove i pellegrini spesso la attaccavano ai propri indumenti o ai loro bagagli.
Questa e' una non-ricetta,non c'e' certo bisogno di illustrare il metodo.
Si tratta,in essenza,della classicissima pasta con aglio olio e peperoncino,con
l'aggiunta di due elementi profani: i pettini ed il basilico .

 
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Queste sono le quantita' che ho usato per il mio pranzetto:
80 gr. di spaghetti
27 gr. di olio d'oliva extra vergine
5 gr di basilico
un bel pizzico di peperoncino secco
1 spicchio d'aglio,tritato fine
90 gr di pettini
sale.
Per chi invece volesse provare la classica ricetta della Galizia, "volandeiras de Santiago",questo e' il metodo:

1:preparare una salsa di pomodoro,insaporita con un goccio di vino bianco e del peperoncino.

2:preparare dei funghi "champignons" trifolati ed aggiungerli alla salsa.

3:cuocere i pettini in padella,impiattare,ricoprire con la salsa di pomodoro e funghi
e spolverare con del pane grattuggiato fatto tostare in padella con un po' di olio
d'oliva.

Note. Per chi desidera addentrarsi ulteriormente nei meandri della terminologia ittica,vale la pena menzionare che capesante,pettini e canestrelli sono tre specie diverse.Quelle finite nel mio pancino sono le queen scallops (chlamys opercularis).
Questi animali sono generalmente ermafroditi,il che puo' aggiungere un velo di decadenza all'ora del pranzo...
BUON APPETITO!

Thursday, 23 September 2010

LA TORTA CANTERINA

 


Trovare l'ispirazione per un dolce inglese in un post su uno stufatino giapponese e' forse un po' strano,ma leggere un passaggio di quel post mi ha fatto pensare
istantaneamente a questa' specialita'.Vi rimando subito al post in questione,perche' e' una meraviglia ed e' zeppo di spunti e considerazioni interessanti.
Ebbene si,il cibo borbotta,scrocchia,scoppietta e canta.
E a volte le pietanze prendono il nome proprio da questo fatto:bubble and squeak,mumbled eggs e singing hinnie ne sono alcuni esempi.
Il singing hinnie e' una specialita' del Northumberland
e viene cucinato in uno speciale aggeggio che ormai, nella sua forma originale,
non si trova quasi piu'.Il dolce prende il nome dal caratteristico rumore della pasta
appoggiata sulla piastra calda ed unta di strutto.Hinnie,essenzialmente una variazione di honey,e' un termine affettuoso usato per i bambini nell'Inghilterra del nord.
La leggenda dice che una mamma,assillata dai bambini che chiedevano impazienti se il dolce fosse pronto,rispose "it's singing,hinnies" e da allora in poi queste tortine vennero chiamate cosi'.


La scrittrice Jane Grigson ricorda che in periodi di poverta' il singing hinnie sostituiva la torta di compleanno e parla addirittura di chi non poteva permettersi neanche questo dolce.
Premetto che non si tratta di una vera torta,ma di un dolce della famiglia degli scones e quindi con una texture ben diversa da quella delle torte.
Ho seguito,piu' o meno,la ricetta di un libriccino del 1971 della scuola di cucina di Rosemary Humes e Muriel Downes,apportando alcune modifiche suggerite dal gia' menzionato Constance Spry Cookery Book

 


Il sable' che vedete nella foto si puo' fare tranquillamente uno o due giorni prima,si mantiene magnificamente in frigo.In tal modo,la mattina si puo' avere
un dolce per colazione in soli dieci minuti.
Ecco la ricetta:
115 gr. di farina
60 gr di farina di riso
37 gr. di strutto,tagliato in piccoli cubetti
1/2 cucchiaino di cremor tartaro
1/4 di cucchiaino di bicarbonato di sodio
3 cucchiai di zucchero
70 gr di uvetta,rinvenuta in acqua bollente con un cucchiaio di zucchero
lardo,da spalmare sulla piastra
75 gr. circa di latte
burro,per farcire l'hinnie
----------------------------
1: mischiare i primi 6 ingredienti e preparare il sable'.Questo potra' essere
preparato con la punta delle dita,con il Kenwood (usando la Kappa),o con il robot
a lame. Nel caso si usasse il robot,"pulsare" il tutto e controllare ogni 40
secondi,di modo che il miscuglio non diventi una pasta.


2: aggiungere il latte e l'uvetta ed amalgamare fino ad ottenere una pasta omogenea,
lavorandola il meno possibile.

3: stendere la pasta in un cerchio di circa 18-20 cm di diametro ed adagiare su una
piastra (od una padella dal fondo spesso) preriscaldata ed unta con lo strutto.
Cuocere per 4-5 minuti da entrambe le parti.Lasciar riposare due minutini,tagliare in due e farcire con burro (io direi anche con marmellata).
Le quantita' date sono abbastanza per un singing hinnie per 4 persone.

 
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Note. Tante ricette per questo dolce non contengono zucchero,secondo me l'uvetta
da sola non dolcifica abbastanza.La farina di riso non e' assolutamente
necessaria,si possono usare tranquillamente 175 gr di farina.L'uvetta per i
singing hinnies e'sempre usata cosi com'e',io la faccio rinvenire perche' il
processo la rende un po' piu' succulenta.Lo strutto deve avere la stessa consistenza del burro,quello piu' morbido non e' adatto a questa preparazione.Ed infine,Jane Grigson suggerisce
di ungere la piastra con grasso di montone o di agnello.Io non lo avevo proprio....
BUON APPETITO!

Thursday, 16 September 2010

SICHUAN CHICKEN SALAD

 


Si tratta di una variazione di una specialita' cinese nota come chicken bon bon o,piu' comunemente,chicken bang bang.
E' un piatto conosciutissimo a Londra,poiche' reso famoso dal cuoco Charles Fontaine che lo ha proposto per tantissimi anni nel suo menu' a Le Caprice.
Qui la salsetta e' a base di arachidi piuttosto che la piu' tradizionale pasta di sesamo.
Sichuan/Szechuan e' una delle province piu'popolose di tutta la Cina ed ha un ruolo prominente nella gastronomia cinese.Vale la pena menzionare che,riguardo a questa cucina,esiste una "bibbia": Sichuan Cookery di Fuchsia Dunlop,uno dei libri di gastronomia piu' importanti dell'ultimo decennio (anche in questo caso,non e' certo una sorpesa che il libro si trovi al numero 9 della gia' menzionata lista dei migliori libri di cucina di tutti i tempi pubblicata da The Observer).
Alcuni ingredienti sono cosi' legati alla cucina di questa provincia che ne prendono il nome:e' il caso dello szechuan pepper (Xanthoxylum piperitum) e' di cio' che viene comunemente denominato Szechuan preserved vegetable (una varieta' di brassica juncea,vedi foto).



Brassica juncea,varieta' Tatsai





Premetto che questa non e' una ricetta velocissima,ma se,come tanti,trovate che ogni tanto cio' che ci viene proposto come cucina cinese sia eccessivamente unto e pervaso da un sottofondo di glutammato,e' una preparazione che vale la pena provare.
Inoltre la salsa di arachidi puo' essere preparata tranquillamente il giorno prima,ed il brodetto ottenuto dal pollo puo' venire riutilizzato.

INGREDIENTI
______________
Per la salsa:
85 gr di burro di arachidi
70 gr. d'acqua
1/2 spicchio d'aglio,tritato finemente
15 gr di salsa di soia
2 cucchai di succo di limone
1 cucchiaio e mezzo di olio di sesamo tostato
un pizzichino di peperoncino in polvere

Per il brodo:
3 cucchiai di salsa di soia
2 cucchiaini di olio di sesamo tostato
5 fette di zenzero
2 spicchi d'aglio,schiacciati col palmo della mano
2 cucchiai d'aceto
qualche granello di pepe di Szechuan,o un pizzico di peperoncino secco
3 o 4 cipollotti,tagliati a rondelle
2 anice stellato
4 sovraccoscie di pollo
acqua

Per l'insalata:
80-90 gr di cetriolo,spellato,privato dei semi a tagliato a julienne
30 gr.di cipollotti,tagliati a julienne
75 gr. di carote,pelate e tagliate a julienne
1 cucchiaio raso di zucchero
il succo di una grossa lima,
foglie di coriandolo
un pizzico di peperoncino in polvere


 
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1:mettere i primi 8 ingredienti per il brodo in una pentola dove le sovraccosce stiano belle strette.Aggiungere il pollo,versare dell'acqua fino a coprire appena e mischiare gentilmente con lemani.Far sobbollire il tutto per 25-30 minuti,quindi far raffreddare il pollo nel suo brodo.

2: mentre il pollo raffredda,mischiare la julienne di vegetali con zucchero,succo di lima e peperoncino e lasciar macerare per 15 minuti.
Mettere tutti gli ingredienti per la salsa nel robot e frullare fino ad ottenere una salsa piuttosto densa.

3:spellare le sovraccosce,tagliare il pollo a listarelle e condire con una quantita' minima di sale (la salsa sara' piuttosto intensa).
Impiattare i vegetali col loro sughetto,ricoprire col pollo e condire con salsa a piacere e foglie di coriandolo grossolanamente tritate.

Note. Con le quantita' date si otterra' abbastanza salsa per 3 di queste insalate.
Nel caso preparaste la salsa in anticipo,e' meglio aggiungere l'aglio appena
prima di servire.Un ottimo optional e' una spolveratina di semi di sesamo
tostati.Se c'e' in circolazione un premio per il blog piu' logorroico,spero
di avere almeno una nomination!
..."Non esiste una luce cosi' perfetta come quella che proviene
da un frigo aperto alle 2 del mattino"... Nigel Slater.

BUON APPETITO!

Saturday, 11 September 2010

BISCOTTI DI GOOSNARGH

 


Dopo le "nuts",ecco un'altra specialita' del Lancashire.
Si tratta di deliziosi biscotti caratterizzati dalla presenza del carvi (carum carvi).L'uso di questi semini risale all'epoca elisabettiana (seconda meta'del 500) e,
ancora oggi,c'e' chi parla di una "mini branca" della cucina britannica,nota come "seed cooking".
Nonostante l'antica origine,la prima menzione scritta delle Goosnargh cakes risale all'ottocento e ci informa della connessione che questi biscotti hanno con la Whitsuntide (la settima domenica dopo Pasqua,cio' che noi chiamiamo Pentecoste).
In tale occasione venivano consumate 4000 dozzine di questi biscotti ed il villaggio di Goosnargh divenne famosissimo per queste specialita'.
Le guerre mondiali misero quasi fine a tutto cio'.
Il razionamento,l'estrema poverta' e le ingenti quantita' di burro necessarie per questi biscotti resero questa specialita' quasi obsoleta.

 


Le Goosnargh cakes sono riapparse alcuni decenni dopo la seconda guerra mondiale e,fortunatamente,il carvi,ormai eliminato in tante altre specialita',e' stato mantenuto.
Laura Mason e Catherine Brown,nel loro bellissimo "Traditional foods of Britain" ,
descrivono questi biscotti come "buttery,with a fine,short texture",e non riesco a pensare ad una descrizione piu' adatta.
Ecco la ricetta,con due precisazioni:alcune ricette contengono quantita' ancora maggiori di burro.Altre ancora contengono coriandolo oltre che carvi.
Preferisco di gran lunga la versione mono-speziata.
INGREDIENTI:
_______________
170 gr, di farina
110 gr. di burro
63 gr.di zucchero semi grezzo + extra per "spolverare"
2 gr, di semi di carvi
un pizzichino di sale
_______________________
1: montare il burro con lo zucchero.

2: aggiungere i restanti ingredienti ed impastare brevemente fino ad ottenere una
palla

3: lasciar riposare la pasta in frigo per 10-15 minuti quindi stenderla non troppo
sottile e tagliare i biscotti col vostro coppapasta preferito.

4: Mettere i biscotti su una teglia con carta da forno ed infornare a 175 gradi.
Cuocere fino a quando i biscotti saranno appena dorati,dare un abbondante
spolverata di zucchero appena fuoriusciti dal forno e raffreddare su una gratella.
Con le quantita' date si ottengono una quindicina di biscotti di 6 cm. di
diametro.


 
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NOTA. Gli uffici postali,in Inghilterra,non sono
MAI
uffici postali,ma "social enterprises" dove la popolazione puo' andare a comprare un francobollo giornalmente e parlare dei fatti (e misfatti) del villaggio.
Sono essenzialmente dei "tableaux vivants" in stile Novella 2000,con una patina di tweed.Sono inoltre dei centri di metafisica per gli over 60 e baluardi della tradizione.
Non ho bisogno di dirvelo,troverete le Goosnargh cakes in vendita presso l'ufficio postale dell'omonimo paese.
BUON APPETITO!